Residenz: viaggio nella storia della Baviera

Oltre cento stanze e ambienti diversi da visitare. Devo ammettere che è stata dura ma al tempo stesso un viaggio suggestivo. Visitare la Residenza di Monaco di Baviera vuol dire perdersi tra i diversi stili artistici e immergersi nelle atmosfere che si respiravano in Baviera tra l’inizio del Basso Medioevo e la Prima guerra mondiale.


La sua nascita si deve al casato dei Wittelsbach, una dinastia originaria della Baviera, che nel 1385 decise di trasformare una piccola fortezza in una maestosa residenza reale costruita attorno a dieci cortili. Duchi, principi elettori, re di Baviera, fino al 1918 questa residenza è stata la dimora dei Wittelsbach e la sede del governo.


Rinascimento, Barocco, Rococò e infine Neoclassicismo. I diversi stili che caratterizzano le stanze della Residenza sono la testimonianza del gusto esigente e dell’ambizione politica della dinastia. Umanesimo, controriforma, illuminismo, stanza dopo stanza si possono ripercorrere i grandi eventi che segnarono la storia della Baviera e dell’Europa intera.


Purtroppo, anche la Residenza non fu risparmiata dall’orrore della Seconda guerra mondiale. Le bombe degli Alleati distrussero gran parte dell’edificio. Dal 1945, grazie alle foto scattate prima della guerra, è stato possibile ricostruire, per quanto possibile, gli ambienti danneggiati. Del Teatro di Cuvilliés, per esempio, le sculture in legno e gli arredi dei palchi sono le uniche cose che si sono salvate del teatro originale che fu fatto costruire da Massimiliano Giuseppe III nel 1751-55.
Tra i vari ambienti ne ho scelti tre che mi hanno stregato. Tutti e tre si trovano all’inizio del tour del museo e sono un ottimo benvenuto per i visitatori. Li riporto in ordine così come li vedreste durante il tour.


Galleria degli Antenati Una volta divenuto principe elettore nel 1726, Carlo Alberto di Baviera (poi divenuto imperatore del Sacro Romano Impero con il nome di Carlo VII e duca di Baviera) ordinò al suo architetto di corte Joseph Effner di progettare una galleria per gli antenati. Alla sua realizzazione parteciparono le menti più brillanti del tempo. Oltre 100 ritratti dei membri del casato Wittelsbach sono esposti nei pannelli intagliati e dorati della galleria. Passeggiare per questo corridoio è un po’ come sfogliare un vecchio album di foto di famiglia e ripercorrere l’albero genealogico del casato. Tra le foto potete vedere anche Pipino III detto il Breve e suo figlio Carlo Magno.


Cortile della grotta Forse è la stanza più suggestiva ma al tempo stesso “inquietante”. La fontana, le statue, la porta, è tutto decorato da migliaia di conchiglie. Il colpo d’occhio lascia senza parole. Anche questa stanza fu distrutta durante i bombardamenti e diversi volontari si offrirono di raccogliere le conchiglie necessarie per ricrearla. Le statue sono impressionanti. Lo stesso effetto lo si ha nel cortile del Giardino Reale dove le statue e le fontane sono decorate allo stesso modo.


Antiquarium Questa sala detiene due record: è la più antica della Residenza ed è, con i suoi 66 metri di lunghezza, la sala rinascimentale più grande e sontuosa a nord delle Alpi. Fu costruita per volere del duca Alberto V tra il 1568 e il 1571. Nacque per ospitare la sua collezione di sculture antiche, da qui il nome “Antiquarium”. La volta è decorata dai 16 dipinti del pittore fiammingo Pieter de Witte (detto anche Pietro il Candido), mentre le finestre sono decorate con 102 vedute di città, mercati e palazzi dell’allora Ducato di Baviera.

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