L’Odeo di Erode Attico

Se visitate l’acropoli di Atene ed entrate dall’ingresso posto di fronte alla collina di Filopappo, una volta dentro noterete dall’alto sulla destra un magnifico teatro. È l’odeo di Erode Attico risalente al II d.C.

Per la sua struttura ricorda un po’ quello di Taormina. Fu fatto costruire dal letterato, politico e filosofo greco antico, Tiberio Claudio Erode Attico in memoria della sua defunta moglie Appia Annia Regilla, una nobildonna romana che secondo alcune fonti antiche fu uccisa proprio su ordine di suo marito che commissionò l’omicidio ad un suo liberto. Quello che sappiamo è che grazie alla sua importanza (era stato anche precettore di retorica degli imperatori Marco Aurelio e Lucio Vero) non fu mai condannato.

La sua costruzione risale al 161 d.C. Dobbiamo immaginarlo in tutto il suo splendore: ricoperto di marmo, con un pavimento decorato con mosaici, aveva una copertura in legno di cedro e posti a sedere per circa 5.000 spettatori. Secondo lo scrittore e geografo greco antico Pausania, che visitò Atene nel 174 d.C., era il più bello del suo genere in città. Fu distrutto nel 267 d.C. durante l’invasione degli Eruli. Abbandonato per secoli, solo alla fine del XIX sec. si registrano alcuni lavori di restauro. Da alcune foto online si può notare come il pavimento alla fine del 1800 fosse completamente distrutto e inagibile. Tornò ad ospitare degli spettacoli solo durante l’occupazione tedesca nella Seconda guerra mondiale.

Il teatro è attualmente utilizzato per spettacoli musicali e teatrali. Tra le tante star, qui si esibì anche Maria Callas.

CURIOSITÀ Erode Attico fece costruire in memoria della defunta moglie anche un cenotafio lungo la via Appia all’interno della villa della moglie. Il cenotafio è ancora in piedi ed è noto appunto con il nome di Cenotafio di Annia Regilla. Le dedicò anche il tempio di Cerere e Faustina a Roma. Tempio che nel corso dei secoli fu adibito a chiesa ed è oggi noto come chiesa di Sant’Urbano alla Caffarella.

LA PAROLA Odeion o Odeo è letteralmente una “costruzione destinata a gare musicali”. Nella Grecia antica era il nome dato agli edifici coperti costruiti per ospitare esercizi di canto, rappresentazioni musicali, concorsi di poesia e di musica.

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